Milla Baldo Ceolin

Massimilla (detta Milla) Baldo Ceolin (1924- 2011) nacque a Legnago, fu una fisica sperimentale delle alte energie e la prima donna ad ottenere la cattedra di Fisica Superiore nel 1963 presso l’Università di Padova, dove si era laureata nel 1952. Le sue ricerche riguardano fin dall’inizio le interazioni deboli, la teoria iniziata da Fermi nel 1933. Studia le proprietà dei mesoni K nei raggi cosmici con le emulsioni nucleari contribuendo alla scoperta di numerose nuove particelle elementari instabili, tra cui le particelle “strane”. Successivamente prosegue lo studio con le camere a bolle a Berkeley, al CERN e all’ITEP di Mosca. Nel 1958 giunge alla scoperta del primo anti-iperone, chiamato anti-lambda esponendo un pacco di emulsioni nucleari al Bevatron di Berkeley.
La scoperta dimostrò che la simmetria materia-antimateria si estendeva al dominio delle particelle “strane”. A partire dagli anni ’80 svolge attività di ricerca sui neutrini e in collaborazione con un gruppo di Aachen realizzò un esperimento al CERN che fornì una prima  conferma sperimentale delle teorie unificate delle interazioni deboli ed elettromagnetiche. Propone per prima un esperimento al CERN sulle oscillazioni dei neutrini che è stato poi effettuato 15 anni dopo. A dimostrazione della sua autorità in materia Milla è stata chiamata per tanti anni la “Signora del neutrino”.
Ha ricoperto numerose cariche di coordinamento tra cui la direzione della sezione di Padova dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 1965 al 1968 e la direzione dell’Istituto di Fisica di Padova negli anni ’70.
Sempre interessata alla diffusione della cultura scientifica, figura poliedrica ha avuto prestigiosi riconoscimenti quali il Premio Feltrinelli dell’Accademia di Lincei e il Premio del Centenario e il premio Enrico Fermi della Società Italiana di Fisica.

“Noi vediamo il mondo fisico da una certa prospettiva. Questa prospettiva parziale, come dimostra il progresso della fisica, rimane sempre un buon punto di partenza, una buona approssimazione in quel contesto, a quel livello, anche se la nostra visuale via via muta e si allarga, se le ‘tonalità’ e i ‘colori’ si moltiplicano”. Milla Baldo Ceolin

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