Milla Baldo Ceolin

Milla Baldo Ceolin nasce a Legnago in una famiglia che lei stessa riconosce come femminista in
quanto le donne erano abituate a considerarsi libere. E infatti Milla Baldo Ceolin non avverte
nessuna differenza di educazione rispetto ai tre fratelli.
Durante la seconda guerra mondiale viene sfollata con la famiglia. In quel periodo legge libri che si riveleranno fondamentali per la sua carriera tra cui Alchimia del nostro tempo di Ginestra Amaldi e Laura Fermi nel quale le autrici ricostruiscono la scoperta della radioattività, ripercorrendo la storia del modello atomico della materia dalle prime idee dell’antica Grecia fino alle scoperte di Enrico Fermi. Milla Baldo Ceolin si appassiona così tanto alla ricerca scientifica da decidere di studiare fisica. Dapprima la famiglia approva pensando a una scelta che le varrà un posto di insegnante, poi però il talento le apre le porte di un percorso universitario di eccellenza.
Con la scoperta della radioattività prima e dei raggi cosmici poi si schiudeva il mondo della fisica
delle particelle elementari. La scuola sui raggi cosmici fondata da Bruno Rossi a Padova e quella di Roma di fisica nucleare di Enrico Fermi rappresentavano l’eccellenza a ridosso della Seconda Guerra Mondiale. Ecco perché dopo la guerra Milla Baldo Ceolin vuole andare a studiare Fisica a Padova. Studia con Antonio Rostagni (fisica generale, è anche il direttore del’Istituto), Nicolò Dallaporta (fisica teorica) e Giampietro Puppi (fisica superiore). Nel 1952 si laurea con una tesi sul processo di assorbimento nucleare del mesone π, la particella prevista da Hideki Yukawa e scoperta poco tempo prima, e subito le viene offerta una posizione come ricercatrice non retribuita presso l’Istituto di Fisica di Padova. All’Istituto si lavora sui raggi cosmici, allora la punta più avanzata della ricerca, utilizzando le emulsioni nucleari, speciali lastre fotografiche. Il gruppo di studio sulle emulsioni è collegato ai più importanti istituti italiani ed europei, ma non c’è pressione nel lavoro, tanto che a Milla non viene richiesta alcuna dimostrazione di successo, alcuna prova di competitività.
Il 1953 è un anno molto importante per Milla Baldo, poiché si sposa con il collega Carlo Ceolin,
fisico teorico; è anche l’anno in cui con la conferenza di Bagnères de Bigorre viene sancito l’inizio  della fisica subatomica. Nel 1956 soggiorna presso l’Università di Berkeley e nel 1958 giunge alla scoperta del primo anti-iperone, chiamato anti-lambda esponendo un pacco di emulsioni nucleari al fascio di mesoni π – dell’acceleratore Bevatron di Berkeley. Questa scoperta, una delle più importanti della sua carriera, dimostrò che la simmetria materia-antimateria si estendeva al dominio delle particelle “strane. Lavorerà con Bice Sechi e Connie Dilworth, esperta della tecnica delle emulsioni nucleari, per uno studio sulla parità dell’iperone lambda.
Nel 1963 Milla Baldo Ceolin vince il concorso di fisica: è la prima donna italiana a ottenere una
cattedra universitaria in fisica superiore a Padova proprio nell’anno in cui Maria Goeppert Mayer vince il Premio Nobel per la Fisica senza avere una posizione accademica. Nel 1965 diventerà anche la prima donna a dirigere una sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e nel 1973 il Dipartimento di Fisica Galileo Galilei dell’Università di Padova.
A partire dagli anni ’80 svolge attività di ricerca sui neutrini e in collaborazione con un gruppo di
Aachen realizzò un esperimento al CERN che fornì una prima conferma sperimentale delle teorie unificate delle interazioni deboli ed elettromagnetiche. Propone per prima un esperimento al CERN sulle oscillazioni dei neutrini che è stato poi effettuato 15 anni dopo. A dimostrazione della sua autorità in materia Milla è stata chiamata per tanti anni la “Signora del neutrino”.
Accanto all’impegno scientifico c’e’ quello politico, a difesa della democrazia e per
l’emancipazione femminile. Nel salotto culturale a casa di Milla e Carlo Ceolin si raccoglieva un
gruppo di intellettuali padovani per reagire al clima di violenza e di sopraffazione della cosiddetta Autonomia operaia. Quest’atmosfera di collaborazione ha dei risvolti anche nelle collaborazioni accademiche, In anni in cui il mondo è diviso dalla guerra fredda Milla Baldo Ceolin collabora con l’Università di Berkeley, l’Accademia Russa delle Scienze e viaggia anche in Cina. Proprio per aumentare lo spirito di collaborazione tra scienziati e scienziate di nazionalità differenti nel 1988 crea il ciclo di conferenze sui neutrini, Neutrino Telescopes, a Venezia.
Ha avuto prestigiosi riconoscimenti quali il Premio Feltrinelli dell’Accademia di Lincei e il Premio
del Centenario e il premio Enrico Fermi della Società Italiana di Fisica.
Una ricerca dell’Università della California di Los Angeles ha inserito Milla Baldo Ceolin tra le 86
donne che hanno dato un contributo importante e originale alla fisica nel Novecento.